DEDICATO A MAX
Siamo venuti a prenderti fino alla stazione di Moncalieri, in un tiepido mattino di dicembre del 1990. Mi sembrava quasi che la primavera fosse dietro l’angolo.
Finalmente i capi famiglia avevano capitolato di fronte alle mie insistenze.
Nel piazzale antistante la stazione c’erano molte auto e un furgone bianco. Avevo il presentimento che tu fossi lì dentro.
La signora fece scorrere la portiera e prese la gabbietta.
Eri così brutto, una paccottiglia di pelo con dei furbissimi occhi gialli.