Buoni propositi 2018
L’anno nuovo porta con sè il peso dei buoni propositi. Dato che il mio 2018 è già abbastanza ipotecato ho deciso di non formularne di nuovi ma di provare a smaltire quelli vecchi riciclandoli, così per non “inquinarlo” troppo.
Dal calderone degli anni trascorsi ne estraggo uno ancora intonso e perfetto, mai usato ma presente diverse volte “provare a fare yoga”. Bene, da qualche parte bisogna pur partire, quindi mi organizzo, per prima cosa lascio passare l’epifania, diciamocelo… le feste sono il primo ostacolo alla realizzazione dei buoni propositi: meglio lasciarle andare, salutarle e non pensarci più.
Quindi armeggio su youtube alla ricerca di una lezione base per principianti. Principianti veri neh, mica quelli che si aggrovigliano che tu, se dovessi districarli, dovresti chiamare i pompieri. Una lezione per noi, incurvabili umani di una certa età, che fin dalla giovinezza eravamo comunque ben lontani dall’elasticità fisica come dote naturale. Ce ne sono tipo un milione che promettono miracoli. La prima spietata selezione fra questi millantatori avviene per durata del video, penso di poter reggere al massimo 10 minuti, scarto praticamente il 99% del materiale proposto. Evidentemente quello che ho scelto è un buon criterio, semplice e concreto, e in questo modo non mi annoierò prima di aver deciso e porterò a termine l’impresa.
Il secondo criterio è scegliere la sfera in cui lavorare: forza, equilibrio, flessibilità. Alla prima mi è scappato un ahhahahahah, alla seconda ho visualizzato l’immagine di me completamente fracassata e bendata stile mummia quindi per esclusione ho ritenuto l’ultima la meno compromettente. Poche idee ma chiare aiutano sempre.
Già mi ci vedo in una di quelle immagini prima-dopo, dove prima appare una figura rigida e impacciata e dopo 10 giorni una sorridente, flessuosa e armoniosa come un giunco. Ah, l’enorme potere della visualizzazione dei risultati…
Ho un tappetino acquistato 2000 anni or sono per analoghe finalità, anche lui nuovo-nuovissimo solo un poco sbiadito, un poco di colore deve essere scivolato via insieme al tempo. E questa mattina mi ci metto. Il cielo è nero, il mio impegno coglie impreparata pure l’alba, perché nella vita ragazzi… bisogna giocare d’anticipo. Altro buon segno.
Iniziamo.
SEDUTI ah… (sospiro di soddisfazione, iniziamo bene, è stato un duro lavoro di scrematura ma ne è valsa la pena, e anche aver atteso tanti anni a concretizzare ora darà i suoi frutti, perchè anche il non-fare è un fare che ci prepara e ci instrada nella giusta disposizione d’animo!) CON LE GAMBE INCROCIATE e già qui… avrei dovuto avere qualche sospetto vedendo come le incrociavo io e come le incrociava lei, ma quella mi incoraggia COME PIU’ VI SENTITE COMODI, NON VI PREOCCUPATE e avanzo. Sarà il mio primo, grande errore: mai fidarsi degli sconosciuti.
Il video dura 13 minuti, i primi 3 sono di presentazione: ce la posso fare, ne mancano solo 10, presumendo che 2 e mezzo siano “e se il video vi è piaciuto…” di saluti finali sorrido come chi ha la vittoria oramai in pugno. Un paio di torsioni del busto, e dai non è poi tutta questa difficoltà, e io che pensavo peggio. DISTENDETE UNA GAMBA ok, PIEGATEVI, ahia, E SE RIUSCITE TOCCATEVI IL PIEDE…. seeeeeeeeeeeeeeeeee per chi mi hai preso?! faccio un rapido calcolo, allenandomi quotidianamente, con costanza e abnegazione, senza mai saltare lezioni per fine 3018 dovrei riuscire a sfiorare la punta. ALTRIMENTI NON IMPORTA… ah bene e se lo dice lei, io mi fido e il fatto che sia sconosciuta non è poi così rilevante ripensandoci.
Andiamo avanti.
Al minuto 7.34 mi fermo, l’unica mobilità rimastomi è quella del bulbo oculare che segue il video.
In una gara con una centenaria a “mi spezzo ma non mi piego” io avrei sicuramente vinto, non ho il minimo dubbio. Ne sono perfettamente consapevole e la consapevolezza nello yoga e nella vita… vale più di qualsiasi esercizio: …ricordatevelo!
ps: Avete presente quei video dove il gatto vi tiene compagnia durante la lezione? Vi incoraggia, vi sprona, vi aiuta? Bene è assolutamente così. Anche M-Elodie si è data un gran da fare. Mi girava intorno e mi guadava con occhi spalancati e terrorizzati. Agitatissima. “Umana che fai sei matta? Poi chi mi riempie la ciotola?” E con testatine mi dissuadeva… “lascia perdere, non è per te! Dai impacchettiamo che è meglio…”
Ps. comunque finalmente ho potuto depennare il buon proposito “provare a fare yoga”… provare ci ho provato… obiettivo raggiunto! Avanti un altro, che… chi si ferma è perduto!